Intervista a Pier Angelo Perazzi | Vivere Alle Canarie

Intervista a Pier Angelo Perazzi

1Di che anno stiamo parlando, Pier Angelo?
Il tempo è volato davvero in fretta, ma stiamo parlando del 2006.
2Ormai sei un volto e una voce familiare per moltissimi italiani che ti hanno visto e sentito nelle interviste che rilasci regolarmente su televisioni e radio. Sapevi già che saresti diventato un punto di riferimento per le persone che - come dice il logo di Vivere alle Canarie - hanno scelto di ricominciare in queste stupende isole?
Vivere alle Canarie festeggerà i suoi primi dieci anni tra pochi mesi, nel 2017. Un anniversario importante per me e per la mia organizzazione. Quando mi sono trasferito non sapevo ancora che sarei arrivato a questo punto, ma ero certo di una cosa: volevo che tutto andasse per il verso giusto. E forse proprio questa mia volontà è stato il primo seme dell’idea di cui mi sono innamorato…
3Chi si occupava di aiutare gli italiani a trasferirsi alle Canarie dieci anni fa, a parte te?
E’ proprio questo il punto. Io sono stato il mio primo cliente, perché non esisteva nessuna organizzazione strutturata che potesse aiutarmi ad evitare i problemi, a buttare tempo e danaro, a capire subito dov’ero. Ho imparato sulla mia pelle, ho fatto alcuni errori, come è naturale che sia, e molte cose giuste. In entrambi i casi, ho capito cosa significa per un italiano scegliere di trasferirsi qui e sperimentare un nuovo inizio.
4Fino ad arrivare a capire che la tua esperienza poteva essere utile anche agli altri?
Esatto. Perché non facilitare il percorso di tutti gli altri? Perché fare qualcosa di buono sostenendo anche il progetto di altri miei connazionali? Ci credevo allora e dopo dieci anni ci credo ancora. Era un’idea ambiziosa che si è trasformata in una organizzazione strutturata, professionale e affidabile. Magari avessi trovato anche io qualcosa del genere in passato. Molti dei miei clienti sono ormai cari amici. E’ la soddisfazione più grande.
5Tua moglie e i tuoi figli cosa dicono oggi della scelta che avete fatto?
(sorride) Siamo in dicembre e ci sono 25 gradi; domani è domenica, andremo in spiaggia con degli amici e probabilmente faremo anche un bagno; si può magiare in giardino, giocare all’aperto senza preoccuparsi del traffico e dei pericoli di una grande città; si può vivere risparmiando moltissimo senza le rinunce a cui si è costretti nelle cosiddetto ‘bel paese…
6Pietà. Ho capito e sta nascendo una certa invidia…ma se decidessi di trasferirmi qui cosa potrei fare?
E’ la domanda che mi sento rivolgere decine di volte al giorno. Ormai molte persone hanno capito che le Canarie non sono solo un posto in cui trascorrere la pensione, ma anche un territorio giovane e promettente in cui è ancora possibile decidere di dare una svolta alla propria vita. Per capire come, dove e perché, è necessario compiere un primo passo. Vedere, conoscere, comprendere. Dieci anni di esperienza non si improvvisano. Quindi la mia risposta è: costruite con me il vostro primo passo. Sarà il modo migliore di formarsi una idea realistica di quelle che possono essere le opportunità di ciascuno.
7Puoi farci un esempio?
Artigiani, professionisti, aziende…attività commerciali, servizi online, negozi…Mi piace sempre ricordare che un’isola stupenda e incontaminata come Gran Canaria ospita anche una città come Las Palmas, più grande di Firenze. Ci sono università, sale da concerto, mostre d’arte. Anche questo è importante e aiuta a capire quanto ampio sia lo scenario di cui stiamo parlando. Oggi grazie alla tecnologia molte persone vivono alle Canarie e lavorano con tutto il mondo grazie ad un pc. Non è qualcosa su cui riflettere?
8A questo proposito. Gli uffici di Vivere alle Canarie sull’isola di Gran Canaria si affacciano su una bellissima spiaggia e sul mare. Un caso o una scelta?
Rispondo così per tutti coloro che ci stanno leggendo: venite a trovarmi e scopritelo direttamente con me!
9Un’ultima domanda Come riesci ad offrire tutte le informazioni in maniera gratuita? Come mai per te dare informazioni GRATIS è un must?
Innanzitutto perché per me è un dovere: le informazioni sono un diritto e fornirle è un dovere. C’è chi investe in pubblicità - io investo prima di tutto nel passaparola del cliente soddisfatto: è il miglior modo per difendermi dai miei concorrenti. Cosa pensereste di chi si aggira sul web per offrirvi a pagamento informazioni che potete avere senza alcun impegno? A me, sinceramente, viene in mente la parola ‘squalo’…Lo ripeto, dal mio punto di vista è un dovere dare informazioni in maniera chiara, gratuita e professionale. E sono felice di farlo per tutti i miei clienti di ieri, oggi e domani!

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